Vuoi fare il Venture Capitalist? Ecco che CV devi avere

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Investire in startup, finanziare l’innovazione, avere a che fare con l’entusiasmo degli imprenditori, osservare e cercare di capire dove va il futuro è senza dubbio un lavoro affascinante. Purtroppo, però, trovare un posto di lavoro nel Venture Capital non è impresa semplice visto il numero esiguo di operatori in Italia. C’è da dire, però, che l’industria dovrà per forza svilupparsi in quanto siamo tra i più arretrati in Europa e, verosimilmente, potrà esserci un maggior numero di posizioni aperte nel futuro. Come dunque possono prepararsi i ragazzi di oggi per essere i venture capitalist di domani?

Per farsi un’idea si può osservare che curriculum hanno gli attuali professional del settore.

Judd Rogers di Boulder in Colorado ha fatto una statistica nel 2009 su 151 Venture Capitalist americani scoprendo che:

  • L’età media dei partner è 46 anni
  • Il 53% ha un MBA (di cui la maggioranza ad Harvard e Stanford, università considerate tra le migliori del mondo, i restanti da università nella top 30 americana)
  • Il 7% ha un PhD
  • Il 50% degli intervistati ha nel proprio background esperienza di startup, o come founder o in posizioni direttive
  • Il 25% ha avuto esperienze lavorative in finanza
  • Il 58% ha avuto esperienze in big corporation
  • Il 33% ha lavorato in consulenza

Parliamo dunque di profili altamente qualificati. E in Italia?

Ho provato a fare un’indagine simile, prendendo 10 tra i principali operatori in Italia per un totale di 63 profili tra junior e senior e guardando ai loro profili linkedin. Se consideriamo solo operatori che raccolgono soldi da terzi per investirli in startup al netto degli operatori che investono soldi propri, direi che è un campione al quanto rappresentativo dell’industria italiana e si può affermare che l’intero comparto non dia lavoro a più di 100-120 persone.

Teniamo inoltre presente che il 56% del campione ha un ruolo da manager/partner, mentre il 44% un ruolo da analyst/associate, e si potrebbe quindi dire che l’industria VC non assorbe in proporzione tantissime figure junior.

Come background lavorativo emerge che noi VC italiani siamo meno imprenditoriali e più finance rispetto ai colleghi americani:

  • Il 19% ha avuto esperienza da imprenditore
  • Il 40% ha avuto esperienza in finanza
  • Il 31% ha avuto esperienza in corporate
  • Il 32% ha avuto esperienza in consulenza

Il maggiore peso finance si deduce anche guardando alla formazione dei VC italiani: Il 51% ha studiato economia e il 38% ingegneria, il restante materie umanistiche o giuridico-politiche.

Quali sono le università che “sfornano” un maggior numero di VC? Il primato va al Politecnico di Milano seguito da Bocconi, Politecnico di Torino, Federico II di Napoli, Luiss e Università di Torino.

Per quanto riguarda la formazione post laurea troviamo una buona incidenza di MBA – non così elevata come in US ma è comunque significativa: il 21%. Inoltre, il 26% ha fatto corsi executive in rinomate università o particolari programmi formativi (come il Kauffman Fellow). Tra le principali business school scelte troviamo Insead e Bocconi. Il 3% del campione ha poi un PhD.

Quanto vale un’esperienza di studio o lavoro all’estero? Abbastanza: il 26% ha avuto un’esperienza lavorativa all’estero e il 43% ha avuto un’esperienza di studio all’estero.